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le opere

Il Giardino degli Ulivi
L'inverno del 1985 è ricordato in Toscana  come l'anno in cui morirono gli olivi: le lunghe gelate e le temperature proibitive ebbero la meglio su alberi centenari. Sono venuto in possesso di  alcuni di questi alberi, estirpati e destinati a bruciare nei focolari. Ho iniziato allora  una ricerca  per recuperare altre piante, salvandole dai camini, per realizzare il progetto  di questa mostra…

La mia Ultima Cena
Non ho cercato visi, vestiti, atmosfere bibliche con uomini barbuti, non ho cercato tele per dipingere quello che per secoli moltissimi artisti hanno riprodotto, chi bene, chi male. Niente la rende come io vorrei o meglio come io la vedo, rappresentazione avvolta in un silenzio tombale dove un tavolo in cedro troneggia al centro della navata, circondato da olivi - il cedro è vera parte della croce, materiale usato per la crocifissione di Cristo- sorretto da 3 gambe di ulivo e sopra di esso i 12 calici posati su teli di canapa grezza, non bianca splendente, ma opaca. E il tredicesimo che altro non è che l'osservatore, seduto su uno sgabello: chiunque può sedersi ed essere partecipe dell'opera. E poi c'è lui, il Cristo, in cipresso, l'albero della morte, compagno delle tombe -come un presagio di ciò che l'attende- anche lui ha il suo calice, non vedo nel suo viso bellezza divina o angelica, ma rassegnazione, la spossatezza data da un lungo percorso, conscio della sua fine dove lascerà i suoi apostoli, amici, a continuare ciò di cui lui fu maestro.

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